“Ma hai le tue cose?” quante volte ce lo siamo sentitз chiedere in seguito a un comportamento considerato più scontroso del solito?
Questa domanda – che, penso di parlare a nome di tuttз, siamo anche un po’ stanchз di sentirci rivolgere – non solo può risultare offensiva, ma parte anche da un concetto sbagliato, ovvero che le mestruazioni (intese come le perdite di sangue della fase mestruale) causino sbalzi d’umore.
Irritabilità, crisi di pianto, depressione, ansia e altri sintomi di cui parleremo più avanti sono in realtà da attribuire alla sindrome premestruale, un fenomeno che che si verifica molto prima della comparsa delle mestruazioni vere e proprie.
Che cos’è la sindrome premestruale e quando si verifica?
La sindrome premestruale (a volte scritto anche sindrome pre mestruale o SPM) è un insieme di sintomi che si manifesta prima dell’arrivo delle mestruazioni.
Possono apparire da 14 a 11 giorni prima della fase mestruale (quindi in corrispondenza o poco dopo l’ovulazione) e, di solito, spariscono dopo 1 o 2 giorni dall’inizio delle perdite di sangue.
Quali sono i sintomi della sindrome premestruale?
Come abbiamo già detto i sintomi della SPM sono numerosissimi e possono riguardare sia la sfera fisica sia quella emotiva e dell’umore.
Tra i disturbi dell’umore e/o del comportamento più frequenti durante la sindrome premestruale troviamo:
- sbalzi d’umore
- crisi di pianto
- ansia
- comportamento ostile e aggressivo con attacchi di rabbia verso se stesse e gli altri
- problemi ad addormentarsi
- problemi di concentrazione
- cambiamenti nella libido (perdita o aumento del desiderio sessuale)
- scarsa autostima
- sensi di colpa
- voglia vorace di cibo, soprattutto dolce
- depressione
- irritabilità
I disturbi fisici che più spesso le donne avvertono durante la SMP sono:
- dolori muscolari o articolari
- seno dolorante
- mal di testa
- stanchezza
- ritenzione idrica con conseguente aumento di peso
- gonfiore addominale
- comparsa di brufoli
- stitichezza o diarrea
- intolleranza all’alcool
- intolleranza alla luce o ai suoni
Manifestare la sindrome premestruale non vuol dire avvertire tutti i sintomi che abbiamo indicato: alcune persone ne possono manifestare solo uno, o solo alcuni.
Allo stesso modo l’intensità dei sintomi varia da persona a persona: alcunз quasi non si accorgono di questi disturbi o comunque li percepiscono molto lievemente e quindi non ne sono infastidite.
Per altrз, invece, i sintomi della sindrome premestruale possono essere un vero e proprio calvario, arrivando a compromettere la qualità della vita per buona parte del mese.
Chi manifesta i disturbi legati alla sindrome premestruale talvolta nota un loro peggioramento con l’avvicinarsi della menopausa (dopo la menopausa però vengono meno i cambiamenti ormonali legati al ciclo e quindi anche la causa dei disturbi associati alla SPM).
Quali sono le cause della sindrome premestruale?
La SPM sembra essere legata ai cambiamenti ormonali legati alle varie fasi del ciclo mestruale: di solito, infatti, i disturbi che si possono collegare alla sindrome premestruale tendono a sparire durante la gravidanza e la menopausa.
Nella seconda metà del ciclo il livello di estrogeni cala ma – in compenso – aumenta quello del progesterone; tuttavia, ci sono una serie di fattori fisici e ambientali (stress, cattiva alimentazione, consumo di determinati cibi) che possono ostacolare una corretta produzione di progesterone: quando il livello di progesterone non è sufficiente viene meno al suo compito di “attutire” i sintomi provocati dalla diminuzione degli estrogeni.
Le cause della PMS possono anche essere determinate da alcuni cambiamenti chimici che hanno luogo nel cervello: la serotonina è un neurotrasmettitore fondamentale nel controllo dell’umore, quindi averne livelli bassi può causare depressione, stanchezza, voracità e problemi del sonno.
Ci sono comunque dei fattori che portano alcune persone a essere più a rischio di soffrire di sindrome premestruale:
- avere tra i 20 e i 40 anni
- avere almeno un figlio
- antecedenti di familiari con depressione grave
- antecedenti di depressione post parto o disturbi dell’umore (alcune persone che hanno gravi forme di SPM soffrono di depressione senza saperlo; tuttavia la depressione è solo un sintomo che non causa tutti gli altri possibili disturbi legati alla SPM)
Diagnosi della sindrome premestruale
La SPM non è affatto facile da diagnosticare, per tutto un insieme di ragioni:
- i suoi sintomi sono piuttosto generici e possono essere causati da tantissimi altri fattori fisici, patologici, ambientali ed emotivi indipendenti dalla SPM
- ci sono alcune patologie che possono dare sintomi equivalenti a quelli della SPM ( problemi di tiroide, sindrome da fatica cronica, disturbi dell’umore come ansia o depressione)
- non esistono test né esami specifici per diagnosticare la sindrome
Come fare quindi per sapere se soffriamo di sindrome premestruale?
Le persone che ne soffrono di solito notano che i sintomi si ripetono ogni mese con uno schema temporale piuttosto preciso; può essere utile quindi tenere una sorta di diario in cui – mese dopo mese – appuntiamo il giorno in cui compare e finisce un sintomo (e farlo per tutti gli eventuali disturbi).
In questo modo dopo qualche mese potremo avere più indizi per capire se i nostri sintomi seguono uno schema (determinati disturbi che indicativamente iniziano e finiscono sempre tot giorni prima o dopo delle mestruazioni) e quindi stabilire se si tratta di sindrome premestruale.
Rimedi per la sindrome premestruale
La sindrome premestruale è un insieme di sintomi che possono essere anche molto diversi fra loro, non si tratta di una patologia o di un disturbo: per questo non c’è un rimedio specifico per la SMP in generale.
Ciò che si va a trattare – se la persona ne sente il bisogno – sono i singoli sintomi, ma non è detto che la sindrome premestruale necessiti sempre qualche tipo di intervento: come abbiamo già detto dipende tutto dall’intensità dei sintomi e se questi influiscono negativamente sulla vita di una persona.
In alcuni casi per avvertire dei benefici è sufficiente modificare leggermente il proprio stile di vita osservando alcune buone abitudini:
- fare pasti più frequenti ma meno abbondanti durante l’arco della giornata
- limitare cibi salati e il sale per evitare ritenzione idrica
- mangiare carboidrati complessi come frutta, cereali integrali e verdura
- preferire i cibi ricchi di calcio (o eventualmente ricorrere a supplementi) ma attenzione a latte e latticini: per alcune donne sono alimenti che possono peggiorare i sintomi della PMS
- assumere magnesio attraverso l’alimentazione (verdure a foglia verde) o attraverso gli integratori
- evitare caffeina e alcolici
- fare esercizio fisico per almeno 30 minuti al giorno (basta anche solo camminare con un buon ritmo o andare in bici)
- praticare yoga
- riposare e dormire a sufficienza
- fare esercizi di rilassamento muscolare e di respirazione
Nei casi in cui alcuni dei sintomi siano particolarmente debilitanti – e se il/la medico lo ritiene opportuno – si può ricorrere ad alcuni farmaci:
- antidepressivi o ansiolitici per placare l’ansia e i disturbi dell’umore
- antinfiammatori per crampi alla pancia o mal di testa
- diuretici per la ritenzione idrica
Non ci sono ancora studi scientifici che dimostrino gli effetti del cannabidiolo (metabolita della cannabis privo però degli effetti psicoattivi) sui sintomi della sindrome premestuale ma alcuni/e dottori/dottoresse cominciano a consigliare questo principio attivo alle persone che soffrono di SPM grazie alle sue proprietà rilassanti, antinfiammatorie e in grado di calmare ansia, depressione e panico.
Nei casi più gravi il/la medico curante o il/la ginecologo/a può valutare – a seconda dell’età della persona e delle sue necessità (se volesse per esempio rimanere incinta non sarebbe possibile) – se prescrivere o meno la pillola o l’anello anticoncezionale.
Questi due metodi inibiscono l’oscillazione ormonale e l’ovulazione, i sintomi della sindrome premestruale dovrebbero quindi sparire.
In conclusione
Si stima che oltre il 90% delle donne avverta uno o più sintomi legati alla sindrome premestruale; non per tutte ovviamente questi disturbi sono un problema invalidante, alcune convivono tutta la vita con sintomi di lieve entità che non hanno bisogno di essere trattati.
Se però i sintomi influiscono negativamente sulla qualità della nostra vita è bene farlo presente al nostro medico / alla nostra medico curante o al ginecologo / alla ginecologa che ci aiuteranno a trovare una soluzione per rendere la sindrome premestruale più sopportabile.